Alla Milano City Marathon dall’alto di una handbike
By Max Papis Racing | April 20, 2011 at 2:30 pmAlessio Sala alla Milano City Marathon
IL MIO GURU/AMICO/ONCOLOGO FILIPPO SPREAFICO RACCONTA LA MIA MILANO CITY MARATHON 2011 DALLA SUA MOUNTAINBIKE.
Fortuna ha voluto che mi infortunassi la settimana prima della maratona di Milano. Dico fortuna perché questo non mi ha impedito invece di seguire il mio amico e atleta handbiker Alessio Sala, pettorale W13, come suo accompagnatore in bicicletta. Alessio ha iniziato l’handbike solo l’anno scorso, due Stramilano ed una maratona all’attivo. Ha “scelto” questo sport poiché non ha un arto inferiore, amputato per un osteosarcoma. Ma non voglio parlare di tutte le difficoltà della sua malattia, con cui ha combattuto per oltre 20 anni, in un momento di gioia come quello di oggi.
Rho fiera, ore 9.15, partenza. Si parte prima degli atleti podisti, si fa da apripista. Questo non è un vantaggio per un atleta che sfreccia ad una spanna dall’asfalto, con un mezzo lungo circa 2 metri ed un raggio di curvatura limitato, quando gli ingranaggi della organizzazione sul percorso non sono ancora oliati dal passaggio dei primi top runners. Al secondo bivio, una curva a destra non segnalata, dritti: seconda stella a destra questo è il cammino, poi dritto fino al mattino poi la strada la trovi da te. Alessio trova spazio per girare il suo TIR e riparte forte, è regolarissimo, è un atleta.
Avevo un’ idea confusa della handbike (in verità non solo una). Ho capito dalle espressioni del suo viso che la handbike non è una bicicletta. Nel nome, handbike, hands pesa mille volte più di bike. Dimenticate la potenza dei quadricipiti, i muscoli più forti del corpo, che spingono con movimento alterno i pedali e due ruote. Gli handbikers usano la forza delle braccia, chi riesce anche del busto, che parallelamente mettono in rotazione la guarnitura. Avete presente quando si fanno ruotare con la mano i pedali a bici capovolta per mettere l’olio sulla catena, così per 42 Km. Alessio è come se corresse la maratona sulle braccia. Ripeto, non c’entra nulla l’andare in bici; ecco perché gli handbikers gareggiano con i podisti, non con i ciclisti. Il ritmo che Alessio tiene, con i limiti oggettivi delle sue cicatrici, con le raffiche di vento ed il caldo, è quello dei runners in testa alla gara, appena sotto i 3 minuti al Km, che spingano braccia o gambe. Non mi faccio raggiungere, mi dice. Una volta Alessio scappava dai medici, se ne andava dall’ambulatorio senza farsi visitare (me lo ha ricordato proprio prima della partenza), adesso scappa dai keniani, e insieme a tutti i suoi medici.
Il poliziotto staffettista che lo affianca libera un sorriso dopo i primi 10 km, affascinato anche lui dalla forza, non solo fisica, dell’atleta Alessio. Già dal 20° Km lo incita con noi. Correre a 15 cm dall’asfalto è pazzesco. Si sente ancora di più il caldo, le centinaia di bottigliette di plastica e spugne lasciate dai podisti nei tratti a doppio senso di marcia si incagliano sotto la bici. I rifornimenti, ben piazzati e ben forniti, sono inaccessibili agli handbikers, che con un braccio alzato a gancio dovrebbero sondare alla cieca un tavolo nella speranza di afferrare un bicchiere pieno senza rovesciarne 100 (ndr nel frattempo l’altro braccio rimane l’unico che corre). Per questo l’organizzazione consente la scorta di un accompagnatore al seguito, che lo rifornisce.
I passaggi di Alessio sono impressionanti per regolarità. Alla mezza passa meglio del suo personale alla Stramilano. Adesso crolla, mi dico. I cavalcavia sui navigli sono lo Stelvio per un handbiker, le rotaie del tram delle voragini, il pavé è quello di Roubaix, le vibrazioni e le sollecitazioni fortissime (sono solo a 15 da terra).
Il passaggio tra le ali di folla ai cambi per le staffette è bellissimo. Tutti lo incitano, serve per riprende ritmo.
È finita, 2 ore 11 minuti. Un minuto soltanto dal vincitore podista. La seconda metà di gara tenuta come un campione. La gioia della fatica dopo lo sforzo avvicina tutti, abili, diversamente abili, diversamente.
Un amico di Alessio
MAX PAPIS ANNOUNCES HIS ASSOCIATION WITH POLAR USA
By Max Papis Racing | April 19, 2011 at 11:07 amMOORESVILLE, NC (April 19, 2011) – Widely regarded as one of the most versatile racecar drivers in the world, ‘Mad’ Max Papis is excited to announce his association with Polar (www.polarusa.com), the leader in heart rate monitoring and fitness assessment technologies. Read More..
Kimi in NASCAR, i consigli di PAPIS
By Max Papis Racing | April 5, 2011 at 9:24 amArticolo di Max su Autosprint
Max Papis Claims First Top-10 Finish of 2011 Season at Martinsville
By Max Papis Racing | April 4, 2011 at 9:40 amMARTINSVILLE, Va. (April 3, 2011) – Every driver has certain tracks that he circles on the schedule, knowing that with his past experience, the race can be a highlight reel of good runs. Read More..
Max Papis Overcomes Obstacles for Top-20 Finish at Darlington Raceway
By Max Papis Racing | March 14, 2011 at 11:23 amDARLINGTON, S.C. (March 13, 2011) – Known as the track that’s ‘Too Tough To Tame’, Darlington Raceway proves to be a challenge for most teams that take on the historic asphalt track. Read More..
Papis Has Accent On Winning
By Max Papis Racing | March 13, 2011 at 9:14 amNice article by Jim Rising on speedtv.com
Read PDF of article: Papis Has Accent On Winning
NASCAR Driver Max Papis Happy to be a Contender
By Max Papis Racing | March 9, 2011 at 10:20 amArticle on Max on Insider Racing News
Download PDF of article
Papis finding success in truck series
By Max Papis Racing | March 8, 2011 at 9:49 amArticle on Max out today on Florence Morning News
Download PDF of article Florence Morning News 03_08_2011
Alessio Sala “Il corraggio della speranza”
By Max Papis Racing | March 4, 2011 at 11:15 amArticolo su Alessio Sala, cancer survivor, che parteciperà alla Milano City Marathon 2011 per trasmettere il messaggio che il cancro può essere sconfitto.
Scarica PDF articolo
Autosprint – Rolex 24 Hours at Daytona 2011
By Max Papis Racing | March 4, 2011 at 11:02 amScarica PDF articolo